Al termine del triennio appena trascorso ci sembra doveroso fare un breve riepilogo sulle attività editoriali. Nel periodo 2014-16 sono usciti 9 volumi di Italus Hortus contenenti 38 articoli di rassegna su argomenti di interesse dell’ortoflorofrutticoltura italiana, e con questo numero siamo giunti al trentesimo volume di Italus Hortus. Gli argomenti hanno riguardato principalmente l’ortoflorofrutticoltura in senso lato, includendo cioè quelle tematiche di rilievo quali la difesa delle colture da nuovi fitofagi ed agenti patogeni, la pedologia, i cambiamenti climatici, le biotecnologie, la genomica e l’agricoltura di precisione. Sarebbe interessante ma troppo lungo elencare tutti gli argomenti per esteso, così come sarebbe ingiusto nei confronti degli esclusi selezionarne solo alcuni. Di sicuro si è cercato di affrontare anche quei temi di grande attualità, che spesso vengono proposti dai media all’opinione pubblica in maniera superficiale o senza una solida base scientifica. Inoltre, per ampliare la copertura internazionale, a partire dal primo numero del 2015, ciascun numero ha incluso un contributo in inglese, scritto da autori qualificati di rinomanza internazionale. Nel triennio in questione sono anche usciti 7 volumi di Acta Italus Hortus, ovvero gli atti di convegni tenutisi in ambito SOI, ed è stata inaugurata la collana di manuali tecnici edita dalla SOI. Il primo manuale è stato Colture in vitro: note di laboratorio a cura di Micheli, Caboni, Lambardi e Monticelli, che ha già riscosso un buon successo per il numero di copie vendute e i commenti positivi da parte di autorevoli colleghi. Non è facile mantenere vitale negli anni una rivista ancora non indicizzata come Italus Hortus, che si regge sulle spalle della nostra società. In una realtà che tende a quantificare ogni atto o evento della nostra attività lavorativa per scopi di carriera, dedicare del tempo per scrivere degli articoli che non compaiono nelle principali banche date di valutazione può forse non ripagare nel breve periodo. La SOI non è solo una società scientifica, ma, per statuto e per tradizione, promuove dalla sua fondazione la cooperazione tecnica tra il mondo della ricerca, gli imprenditori ed i professionisti, per favorirne il progresso e la diffusione. L’attività editoriale è pertanto uno dei pilastri su cui si regge la nostra società - più che mai vitale oggi, con un numero di soci in aumento e innumerevoli molteplici iniziative dei nostri gruppi lavoro - ed il taglio che la rivista mantiene da più di un decennio serve a questa funzione: articoli di rassegna, scritti da colleghi che hanno contribuito significativamente al progresso nelle diverse discipline, e che analizzano in modo critico la tematica, restituendola in un formato di relativamente semplice lettura per ricercatori, tecnici e operatori del settore ortoflorofrutticolo. Desideriamo pertanto ringraziare i molti autori che hanno fornito lavori di qualità alla rivista, per la notevole disponibilità ed entusiasmo e per aver svolto un ruolo essenziale per la SOI. Un grazie anche ai colleghi che hanno svolto il ruolo di revisori per gli articoli via via pervenuti (vedi elenco a fine volume) e soprattutto ai membri del comitato scientifico-editoriale ed al segretario della rivista, per il lavoro svolto con professionalità e dedizione per l’atmosfera costruttiva. Dal n. 1 del 2017, Italus Hortus sarà disponibile open access soltanto in formato elettronico. Ciò consentirà una maggiore diffusione della rivista ad un pubblico più ampio (sarà possibile a tutti scaricare liberamente le annate precedenti di Italus Hortus) anche in vista di una futura indicizzazione su banche dati e, sul fronte economico, determinerà un risparmio per la SOI. Tutti gli articoli sono già stati caricati su una nuova piattaforma http://www.soihs.it/italushortus/default.aspx che ne consente una rapida ricerca. I soci riceveranno il volume di Italus Hortus in formato .pdf e potranno scaricare liberamente tutti gli articoli di Italus Hortus e tutti i numeri di Acta Italus Hortus. Al termine del triennio vi sarà un avvicendamento nel ruolo Direttore Scientifico (dal n. 1 - 2017, il prof. Paolo Inglese), che avviene nel segno della continuità della politica editoriale. Sviluppare ulteriormente la rivista vuol dire, innanzitutto, mantenerla su standard qualitativi elevati al servizio dei soci SOI e dei lettori. Italus Hortus vuole rappresentare un luogo aperto al dibattito scientifico e al confronto di idee e uno strumento utile per raccogliere le sfide poste dai cambiamenti insiti nello scorrere del tempo e per rispondere alle esigenze dell’ortoflorofrutticoltura italiana.
Con i più cordiali saluti.
Riccardo Gucci e Massimo Tagliavini