Marcello Airò [CRA - SFM Unità di ricerca per il recupero e la valorizzazione delle Specie Floricole Mediterranee, Bagheria (PA)]Giuseppe Farruggia [CRA - SFM Unità di ricerca per il recupero e la valorizzazione delle Specie Floricole Mediterranee, Bagheria (PA)]Antonio Giovino [CRA - SFM Unità di ricerca per il recupero e la valorizzazione delle Specie Floricole Mediterranee, Bagheria (PA)]
Il cisto di Montpelier (cisto marino) è una tipica pianta mediterranea molto rustica piuttosto comune nei nostri ambienti. Il presente studio è stato volto alla realizzazione di un protocollo di micropropagazione ottimale da sfruttare in processi vivaistici d’eccellenza. Micro talee di C. monspeliensis sono state introdotte in vitro previa sterilizzazione. Una volta ottenuto materiale sano e vitale, si è proceduto con le prove di moltiplicazione e radicazione saggiando concentrazioni crescenti di BA ed IAA. Il substrato utilizzato è stato di Murashige e Skoog (MS), arricchito di saccarosio 3%, 80 mg L-1 di adenina solfato e reso solido da 8 g L-1 di agar. Dopo 30 giorni sono stati valutati: il tasso di moltiplicazione, la frequenza di germogli qualitativamente sani, numero di radici/espianto. Il numero di germogli/espianto/mese si è attestato intorno a 5,5 e la frequenza di espianti sani è stata superiore all’87%. Le piante hanno radicato su un substrato MS 1/2 forza in assenza di ormoni di crescita. Le piante sono state acclimatate in un paio di settimane, con una valori di attecchimento superiori all’ 80%.
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