Francesco De Angelis, Samantha Reale [Dipartimento di Chimica, Ingegneria Chimica e Materiali, Università di L’Aquila]Paolo Fasciani, Loretta Pace [Dipartimento Scienze Ambientali, Università di L’Aquila]Laura Spanò, Giordana Marcozzi [Dipartimento Biologia di Base ed Applicata, Università di L’Aquila]Paolo Monti [Fondazione Italiana Medici per l’Africa Centrale Onlus, Roma]
L’Artemisia annua L., e in particolare le cvs. Anamed A3 e Artemis F2, presentano un alto contenuto in artemisinina, un potente antimalarico; su questa specie abbiamo messo a punto un metodo di micropropagazione in vitro di facile realizzazione. Qui presentiamo la valutazione della componente volatile, sia nelle piante wild type che negli ibridi di nostro interesse, ottenuta tramite GC-MS (gascromatografia- spettrometria di massa) abbinata a microestrazione SPME (solid-phase micro extraction); i risultati di questa indagine hanno evidenziato che entrambe le cultivar mancano del principale e più caratteristico componente volatile presente nel wild type, l’artemisia chetone, suggerendo che la biosintesi dell’artemisinina, che può essere considerato un componente non volatile, possa procedere a spese di altri terpeni.
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