Alessia Gargaro [CRA-FRU, Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma]Andrea Frattarelli [CRA-FRU, Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma]Carmine Damiano [CRA-FRU, Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma]Barbara Lucchesi [CRA-FRU, Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma]Maria Antonietta Palombi [CRA-FRU, Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma]
Presso il Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma, sede della collezione nazionale del germoplasma dei fruttiferi (collezioni ex situ) la micropropagazione è stata usata per allestire una collezione in vitro di varietà storiche di susino (Zucchella e Favorita del Sultano) e pesco (San Giorgio, Poppa di Venere e Charles Ingouf). L’influenza della coltura in vitro sulla stabilità genetica del materiale micropropagato, è stata monitorata tramite analisi del DNA con marcatori RAPD e SSR. Questa ha evidenziato come per i frammenti RAPD analizzati (38 in pesco, di cui 3 polimorfici e 50 in susino, di cui 5 polimorfici) la coltura in vitro non influenza la stabilità genetica del materiale propagato. L’analisi preliminare dei frammenti SSR in pesco conferma quanto evidenziato dall’analisi RAPD, mentre in susino gli SSR ottenuti da pesco non amplificano il DNA di questa specie. In conclusione, i marcatori molecolari si confermano un valido aiuto nel monitoraggio degli effetti della coltura in vitro sul materiale micropropagato e, in questo caso specifico, indicano che la micropropagazione può costituire una valida alternativa alla conservazione di collezioni clonali di specie da frutto.
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