Antonio Grassotti, Beatrice Nesi, Sara Lazzereschi, Simona Pecchioli [CRA-VIV, Unità di Ricerca per il Vivaismo e la Gestione del Verde Ambientale ed Ornamentale, Pescia (PT)]Carolina Maria Cardona Suarez, Giuseppe Colla, Maria Teresa Cardarelli [Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia, Università della Tuscia]
Per ampliare la variabilità genetica e per rispondere alle richieste di novità del mercato, l’ibridazione interspecifica è uno strumento importante per il miglioramento genetico del Lilium. Obiettivo del progetto è quello di ottenere nuovi ibridi interspecifici con caratteri commerciali interessanti ed adatti alla coltivazione in ambiente italiano. La coltura di ovari ed ovuli si è dimostrate un valido strumento per superare le barriere sessuali tra i parentali. Si è proceduto ad incroci diretti e reciproci tra diverso materiale disponibile. L’impollinazione è stata eseguita manualmente e gli ovari raccolti sono stati coltivati, su mezzi di coltura differenti; successivamente è stata allestita una coltura di ovuli per promuovere l’accrescimento degli embrioni presenti all’interno degli ovuli fecondati. La frequenza di ingrossamento degli ovari e la germinazione degli ovuli, dipendono in larga misura dall’incrocio effettuato. Per verificare la natura ibrida degli individui ottenuti, si è fatto ricorso all’utilizzo di marcatori molecolari RAPD e SSR. Il Lilium è stato inoltre moltiplicato in vitro in bioreattore con risultati ottimali con il metodo ad immersione continua.
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