Frutta secca

Coordinatore Prof. Roberto Botta

e-mail: roberto.botta@unito.it

Il settore della frutta secca in Italia sta vivendo un momento di particolare sviluppoe, anche se con situazioni e problematiche in parte comuni e in parte differenti per le diverse specie.

La corilicoltura ha visto una fase di espansione in diverse aree italiane, anche al di fuori delle 4 regioni di coltivazione tradizionale, grazie alla cresciuta domanda di prodotto da parte dell’industria alimentare ed alla elevata qualità delle cultivar italiane. Questo comporta una forte richiesta di piante e di competenze tecniche e quindi la necessità di seguire con particolare attenzione la fase vivaistica e produttiva per garantire la qualità del materiale coltivato e la redditività delle produzioni.

La mandorlicoltura ha subito il forte ridimensionamento del secolo scorso ma rappresenta ancora un settore che coinvolge circa 37000 aziende localizzate prevalentemente nel Sud e nelle Isole. In un mercato mondiale caratterizzato da una forte domanda di mandorle e da un significativo incremento dei prezzi, le prospettive di sviluppo ci sono e sono legate al rafforzamento della filiera a diversi livelli ma soprattutto attraverso adeguate scelte varietali e l’adozione di tecniche di coltivazione più moderne che consentano una maggiore produttività, mantenendo elevata la qualità del prodotto.

La castanicoltura è in una fase di fragile ripresa dopo gli anni di pesanti perdite produttive dovute al cinipide, alla recrudescenza di malattie come cancro corticale e mal dell’inchiostro, e ai cambiamenti climatici. E’ la specie con le problematiche più complesse, anche per la localizzazione dei castagneti nelle aree di alta collina e bassa montagna e la loro valenza non solo produttiva. Vi è necessità di innovazione, che migliori la situazione dell’esistente e favorisca l’espansione della coltura nelle aree vocate secondo criteri di coltivazione più moderni.  

In una situazione mondiale di forte richiesta di noci e quindi di espansione della coltura, anche l’Italia, dopo 40 anni di declino, sta rispondendo con la realizzazione di nuovi impianti e il passaggio dalla coltivazione tradizionale, spesso a duplice attitudine o promiscua, con materiale genetico poco selezionato, a quella specializzata che impone l’impiego di cultivar produttive a precoce entrata in produzione e la conoscenza di moderne tecniche colturali e di gestione del post raccolta.

La coltivazione del pistacchio è concentrata quasi interamente in Sicilia, su una superficie che si estende per circa 3.500 ha. La pistacchicoltura italiana ha attualmente prospettive di sviluppo modeste, nonostante la forte richiesta di mercato e alla eccellente qualità delle produzioni, se non si interviene con strategie che portino ad un miglioramento complessivo della filiera, con particolare attenzione alla realizzazione di impianti meccanizzabili in aree vocate, alla selezione di nuove cultivar e cloni migliorati delle varietà autoctone e alla riduzione dei costi di produzione. 

L’Italia è attualmente Paese forte importatore di frutta secca ma è anche il Paese in cui la coltivazione della maggior parte di queste specie ha una tradizione secolare, testimoniata in alcuni casi dalla esistenza ancora oggi di un ampio germoplasma coltivato e dalla presenza di eccellenze riconosciute e livello mondiale. Non va ignorata, inoltre, l’importanza culturale, ambientale e per il paesaggio di tutte le specie.

La proposta di questo Gruppo di Lavoro nasce nel gennaio del 2017 ed ha l’obiettivo di creare un momento di informazione e di confronto, stabile nel tempo, fra tutti gli operatori del comparto, promuovendo iniziative a vari livelli (convegni, corsi di formazione, incontri tecnici, ricerche, pubblicazioni...) sotto l'egida della Società. La sfida è quella di riuscire a fornire un supporto al settore, tenendo conto delle diverse problematiche ed esigenze, coniugando tradizione ed innovazione per favorire la valorizzazione dei territori e la sostenibilità delle filiere.

Al gruppo possono partecipare anche non soci. Per aderire prendere contatti con il coordinatore: roberto.botta@unito.it

In allegato l'elenco degli aderenti (in alto a destra) e i pdf delle iniziative in corso sulla frutta secca.

 GIORNATE TECNICHE NAZIONALI SUL NOCCIOLO

Si sono tenute con successo il 14 e 15 luglio 2017 a Caprarola-VT le Giornate Tecniche Nazionali sul Nocciolo.

Un resoconto dell'evento è allegato. Articoli sull'argomento sono stati  pubblicati su Frutticoltura (n. 7/8, pagina 70) e sul sito dei mediapartner: CEFAS (http://www.cefas.org/it/giornate-tecniche-nazionali-sul-nocciolo_227) e Agronotizie (http://agronotizie.imagelinenetwork.com).

INTERVISTA riguardante il gruppo su NocciolaRe : https://www.nocciolare.it/?s=botta

GIORNATE TECNICHE NAZIONALI SUL MANDORLO

Si sono svolte il 7-8 settembre 2018 ad Andria (BT) la giornate tecniche SOI sul mandorlo. Il resoconto dell'evento si trova tra gli allegati.

GIORNATA DIVULGATIVA SUL MANDORLO

Il 5 ottobre 2018 presso l’Azienda Dimostrativa ARSIAL di Tarquinia (VT) si è tenuta la prima giornata divulgativa sul mandorlo nel Lazio, patrocinata dalla SOI. Il report dell'evento di trova tra gli allegati.

VII CONVEGNO NAZIONALE SUL CASTAGNO

Si svolgerà a Pergine Valsugana (TN) dall'11 al 14 giugno 2018. Maggiori dettagli sul sito dell'evento: https://eventi.fmach.it/Castanea2019

GIORNATE TECNICHE NAZIONALI SUL NOCE

Si terranno a Bologna il 20 e 21 settembre 2019. Alla luce del crescente e rinnovato interesse per la nocicoltura da frutto specializzata in Italia, le GT Noce mirano ad illustrare e divulgare le più recenti acquisizioni scientifiche per la specie, proponendo strategie di gestione innovative e sostenibili per il rilancio del settore. Il programma definitivo è disponibile tra gli allegati alla pagina.

Attività 2021

Nel 2021 sono stati organizzati diversi eventi prevalentemente in forma di webinar.


Webinar

26 marzo 2021 - “Filiera mandorlicola in Italia: stato attuale e prospettive di valorizzazione” (Dipartimento DAFNE Università della Tuscia)


Webinar di aggiornamento tecnico:

31 marzo 2021 - Aggiornamento tecnico su “Noce e Pecan: Focus su impianti, propagazione e potatura” (Organizzatori Moreno Toselli, Davide Neri)

8-9 luglio 2021 - Giornate tecniche del nocciolo “Attuali linee di sviluppo” (Organizzatori: Daniela Farinelli, Chiara Cirillo). Il 9 luglio visite tecniche in Umbria, in presenza.


Corso di formazione ed aggiornamento su “Gestione di mandorleti SHD con raccolta in continuo” (organizzatore Luigi Catalano):

23 aprile 2021 – Aspetti introduttivi

27 aprile 2021 – Gestione agronomica del mandorleto SHD

14 maggio 2021 - Gestione agronomica del mandorleto SHD-27 maggio 2021 – Meccanizzazione e posta raccolta

13 maggio 2021 – Dimostrazioni pratiche in campo


Workshop in presenza/remoto

6 dicembre 2021 “Innovazione nell’arboricoltura da frutto e nuovi scenari meridionali” (Organizzatore Luigi Catalano); focus su diversi fruttiferi inclusi: carrubo pistacchio, noce e pecan


Attività 2022

Il 14-15-16 settembre 2022 si tenuto a Portici (NA) presso il Dipartimento di Agraria, l'ottava edizione del Convegno Nazionale del Castagno. Il Convegno è stato organizzato dal Gruppo di Lavoro Frutta secca della SOI e dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con la Regione Campania Assessorato all’Agricoltura e con il patrocinio delle Istituzioni Locali.

Nel Convegno sono state dibattute le principali tematiche della filiera castanicola da frutto e da legno: innovazioni da adottare, metodi di gestione dei castagneti, tecniche colturali, aspetti varietali, biotecnologie, meccanizzazione, difesa, analisi di mercato, valorizzazione e promozione commerciale ed aspetti paesaggistici.

Attività 2023

Si è svolta a Lucca il 29 settembre la giornata tecnica SOI sul castagno “La castanicoltura di oggi e di domani”, organizzata dall’Associazione Castanicoltori della Lucchesia (Convener Gabriele Beccaro, Barbara Mariotti, Massimo Giambastiani). La giornata si è aperta mettendo in luce le sempre maggiori difficoltà che i castagneti tradizionali stanno avendo a causa del cambiamento climatico (es. fenomeni erosivi, siccità). La vulnerabilità dei castagneti dovuta agli effetti estremi del clima si sta facendo sentire anche in quegli areali considerati vocati alla castanicoltura. E’ quindi emersa la necessità di mettere in pratica, ove possibile, tutte quelle pratiche atte ad attenuare i danni al suolo (es. riduzione dei fenomeni erosivi), alla pianta (es. sfalcio tardivo del manto erboso per un maggiore mantenimento dell’umidità nel castagneto). Importante anche individuare gli areali che meglio potranno accogliere i castagneti specializzati del futuro. Tali castagneti potranno infatti adattarsi maggiormente agli effetti del cambiamento del clima grazie a pratiche colturali (es. irrigazione) più facilmente e razionalmente possibili in un castagneto moderno. Nella messa a dimora di tali impianti a densità più elevata è di estrema importanza l’utilizzo di materiale certificato (nesto e portinnesto), sano e con una maggiore uniformità degli impianti. Ciò permetterebbe di semplificare anche le tecniche di potatura, attualmente complesse, onerose e richiedenti competenze specializzate per il castagneto tradizionale. Inoltre, una gestione razionale del castagneto, seguendo le buone pratiche colturali in campo e nel post-raccolta (es. conservazione), è la chiave per ridurre al minimo le problematiche fitosanitarie in castagneto (es. marciume bruno). A conclusione degli interventi è stato sottolineato come tutti i comparti della castanicoltura hanno assolutamente bisogno di essere “svecchiati” per dare modo anche alla filiera castanicola di essere economicamente sostenibile e rappresentare una opportunità di lavoro per i nostri giovani. La giornata è poi proseguita con una visita in un castagneto secolare, con varietà a duplice attitudine (da legno e da frutto) nella Valle del Serchio per poi concludersi con la visita al Museo del Castagno, a Colognora di Pescaglia.

Si sono svolte a San Michele all’Adige le Giornate Scientifiche SOI per il Comparto della Frutta a Guscio - Situazione attuale e prospettive future, organizzate dalla Fondazione Edmund Mach il 26 e 27 Ottobre 2023 (Convener Luisa Palmieri, Erica Di Pierro, Michela Troggio). Il focus di tali giornate è stato l’analisi della situazione attuale di noce, nocciolo, mandorlo, castagno e pistacchio attraverso una serie di presentazioni che hanno interessato tutta la giornata del 26/10.  All’evento hanno partecipato circa 50 esperti che hanno approfondito diverse tematiche di attualità per la conoscenza e lo sviluppo commerciale delle specie di frutta a guscio: dall’analisi dei mercati allo studio delle risorse genetiche (con la produzione di strumenti per l’analisi varietale e la tracciabilità dei prodotti), dal coinvolgimento del mondo vivaistico allo studio dei suoli, dalla fisiologia di crescita e maturazione dei frutti, alla lotta ai principali patogeni per concludere con la gestione post-raccolta. La giornata di Venerdì 27 Ottobre è stata dedicata alle visite agli impianti di noce del Bleggio Superiore e al castagneto didattico di Albiano.

Le giornate di San Michele all’Adige hanno fornito una panoramica completa sullo stato della ricerca e innovazione a supporto del comparto frutta a guscio, mostrando quanto il gap tecnologico e di innovazione rispetto ad altre specie arboree da frutto, quali ad esempio melo, pesco, actinidia, si stia progressivamente assottigliando. È inoltre emersa con forza la necessità di approcci multidisciplinari per dare sostegno ad una filiera vivaistica sempre più efficiente e per promuovere strategie di produzione sostenibili anche per le specie di frutta a guscio.