Coordinatore: Prof. Giacomo Cocetta
e-mail: giacomo.cocetta@unimi.it
Premessa
La resa e la qualità delle colture dipendono principalmente dal genotipo, dalle condizioni ambientali e dalla gestione agronomica. Gli stress abiotici, come condizioni ambientali avverse, possono ridurre fortemente le performance delle colture, causando perdite di resa dal 50% al 70%. Gli stress abiotici più comuni sono rappresentati da temperature estreme, siccità, salinità, carenza di nutrienti e intensità luminose, comprese le radiazioni ultraviolette. Questi stress abiotici influenzano molteplici processi fisiologici e biochimici nelle piante. La capacità delle piante di affrontare questi stress dipende dalla loro attitudine all'adattamento e, in tal senso, le piante tolleranti possono esprimere strategie differenti per adattarsi o evitare gli effetti negativi degli stress abiotici. A livello fisiologico, l'attività fotosintetica e l'efficienza di utilizzo della luce delle piante possono essere modulate per aumentare la tolleranza allo stress. A livello biochimico, possono essere attivati diversi sistemi antiossidanti e molti enzimi dello stress ossidativo possono produrre importanti metaboliti come prolina, glicina betaina e amminoacidi, per evitare danni cellulari. Tuttavia, lievi stress possono avere effetti positivi sulla qualità del prodotto, soprattutto attraverso l'attivazione del metabolismo secondario e il conseguente accumulo di composti bioattivi. Questi metaboliti possono migliorare la qualità nutrizionale del prodotto che è particolarmente importante per il consumatore. Il mercato agricolo è costantemente orientato a produrre durante tutto l'anno, oppure sfruttare la minore disponibilità sul mercato di alcuni prodotti all'inizio della primavera o nel tardo inverno per ottenere prezzi più alti. La produzione fuori stagione viene spesso eseguita in apprestamenti protettivi e richiede alti consumi energetici. Pertanto, temperature o condizioni di luce non ottimali possono rappresentare importanti fattori da gestire per evitare danni alle colture e costi di produzione eccessivi. Gli stress abiotici devono quindi essere continuamente studiati utilizzando approcci multidisciplinari per comprendere le risposte delle colture e il loro adattamento, e identificare soluzioni agronomiche per alleviare gli effetti negativi degli stress e preservare la produttività delle colture.
Obiettivi
Individuare problematiche e criticità che limitano l’adozione e la diffusione su larga scala delle strategie per l’ottimizzazione della gestione degli stress abiotici e proporre soluzioni;
Stimolare la collaborazione scientifica tra i gruppi di ricerca che lavorano su queste tematiche;
Sviluppare e condividere tecniche innovative per ottimizzare la gestione degli stress abiotici;
Valorizzare strumenti già noti, adattandoli alle diverse realtà del territorio nazionale;
Promuovere l’integrazione tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo.
Strumenti
Il GdL “Stress abiotici e qualità delle produzioni” vuole proporre un percorso di studio e divulgazione sul territorio, coinvolgendo studiosi, tecnici e imprenditori agricoli. Ciò si realizza attraverso l’elaborazione di documenti su specifiche tematiche d’interesse, attraverso l’organizzazione di momenti di confronto come giornate tecniche di approfondimento, workshop e seminari.
Azioni
Il GdL intende essere promotore di eventi che affrontino il dibattito sui mezzi tecnici che permettano la gestione e la riduzione degli stress abiotici attraverso:
Giornate Tecniche rivolte a tecnici e imprenditori agricoli, articolate in giornate di studio con interventi programmati;
Giornate di Studio monotematiche su singole specie con interventi programmati, tavola rotonda e dibattito;
Workshop nell’ambito delle GS SOI.