Gli aspetti della conservabilità della frutta e verdura fresca lavata e confezionata, il controllo e il monitoraggio della qualità e della sicurezza del prodotto agricolo e la sostenibilità ambientale della produzione sono stati gli argomenti al centro del Convegno Ager- Stayfresh di ieri alla Libera Università di Bolzano: in particolare, sono stati messi in evidenza i risultati delle ricerche sull’estensione della shelf life della frutta tramite luce UVC.Il convegno tenutosi alla Libera Università di Bolzano ha rappresentato uno dei momenti conclusivi del progetto nazionale STAYFRESH, avviato con l’obiettivo di mettere a punto soluzioni pratiche ed economicamente sostenibili per migliorare la qualità, la freschezza e la sicurezza per la salute umana dei prodotti vegetali di IV gamma e risolvere le criticità della filiera produttiva attuale.“Abbiamo dibattuto i risultati del trattamento della frutta e verdura fresca senza utilizzare agenti chimici ma solo mediante la luce UVC“, afferma il prof. Matteo Scampicchio, docente di Food Technology e Fruit Processing presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano. Il prof. Scampicchio è stato coinvolto nel progetto triennale assieme ad altri due colleghi della Facoltà, il prof. Stefano Cesco e la ricercatrice dr. Tanja Mimmo. “Abbiamo costatato che un trattamento della frutta con la Luce UVC continua e pulsata - raggi ultravioletti germicidi - può allungare del 50% la shelf-life, ovvero la vita commerciale delle mele fresche e confezionate”.Durante la giornata, sono state presentate e discusse le principali problematiche della produzione di mele di IV gamma: strategie di difesa in pre- e post-harvest (“raccolta” ndr.), l’estensione della vita commerciale del prodotto, il controllo e il monitoraggio della sicurezza e della qualità, sostenibilità ambientale e ricadute economiche delle innovazione sviluppate nel progetto. “I risultati delle nostrericerche dovranno contribuire allo sviluppo economico dell’economia agricola locale”, sottolinea il prof. Stefano Cesco.Il progetto STAYFRESH è stato finanziato da Ager-Agroalimentare e Ricerca, un’associazione che riunisce tredici fondazioni bancarie italiane la cui mission è sostenere progetti di ricerca scientifica finalizzati a favorire lo sviluppo di settori strategici del comparto agro-alimentare italiano. Oltre alla Libera Università di Bolzano, altri partner del progetto sono gli atenei di Udine, Bologna, Milano e Teramo, il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura e il Parco Tecnologico Padano.