Il 19 settembre scorso si è tenuta, in un contesto suggestivo e inusuale, la basilica di San Piero a Grado (Pisa), una giornata di studio, patrocinata dalla SOI, dal tema: Le rotatorie stradali: un biglietto da visita per il territorio (aspetti ingegneristici e paesaggistici). L’organizzazione è stata curata dal Centro Interdipartimentale di Ricerche AgroAmbientali "Enrico Avanzi" (CIRAA) e dalla Facoltà di Agraria (Corso di laurea in Gestione del verde urbano e del paesaggio e Corso di laurea specialistica in Progettazione e Pianificazione delle aree verdi e del paesaggio), entrambi dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’ARSIA della Regione Toscana e diverse amministrazioni comunali, società, aziende e associazioni impegnate nel settore. All’incontro, aperto dal saluto ai partecipanti del prof. Lorenzini, direttore del CIRAA, e della prof.ssa Giovannetti, preside della Facoltà di Agraria di Pisa, e coordinato dalla prof.ssa Accati dell’Università di Torino, sono intervenuti: Antonio Pratelli dell’Università di Pisa, che, con una relazione in materia di ingegneria dei trasporti, ha approfondito tematiche tecnichecostruttive sulle: Moderne rotatorie per nuovi sistemi di traffico; Elena Accati che, con Francesco Merlo e Andrea Vigetti, dell’Università di Torino, ha trattato i vari: Aspetti funzionali ed estetici delle rotatorie stradali; Paolo Vernieri, dell’Università di Pisa, che, con un ricco reportage fotografico, ha virtualmente accompagnato l’auditorium alla visione di: Le rotatorie stradali: un elemento qualificante il paesaggio urbano; Sonia Pecchioli, della “Del TagliaIrrigazione” di Firenze, che ha sviscerato approfonditamente le problematiche relative a: Le rotonde stradali e l’acqua: bisogno e bellezza; Alberto Portolani, della società “R&RNeri” di Longiano (FC), che ha illustrato con chiarezza i: Principi di illuminotecnica applicati alle rotatorie stradali; Claudio Carrai, dell’ARSIA della Regione Toscana, che ha discusso le realtà emergenti sulla Multifunzionalità del verde: le iniziative promosse; Alessio Greco, direttore commerciale della ditta “Gregen” di Soci (AR), che ha esaminato la possibilità di realizzazione di rotatorie a zero manutenzione; Michele Bindi, dell’azienda “BindiPratopronto” di Roma, che ha suggerito soluzioni tecniche per: L’impiego del tappeto erboso nelle rotatorie stradali; le neolaureate, Chiara Bernard e Linda Giresini, affiancate dai rispettivi relatori, Antonio Pratelli e Paolo Vernieri, dell’Università di Pisa, che hanno esposto il lodevole disegno progettuale sulla: Soluzione per un incrocio pericoloso: una rotatoria all’accesso a sud di San Piero a Grado (PI); Claudio Littardi del Comune di Sanremo e Riccardo Todoli del Comune di Cervia che hanno condiviso rispettivamente: L’esperienza della Riviera dei Fiori e L’esperienza di Cervia, “città giardino”; Massimo Orazzini, che con Cristiano Bertini della società “REA: Rosignano Energia Ambiente”, di Rosignano M.mo (LI) ha ripercorso, nei dettagli delle varie fasi operative: L’esperienza di REA. L’incontro ha previsto, inoltre, una nutrita sessione dedicata ai poster, offrendo un apposito spazio espositivo alla visione dei lavori. La rotatoria rappresenta una delle più interessanti e moderne soluzioni di gestione di intersezioni stradali. L'incrocio fra le strade è sostituito da un raccordo a corona che cinge, perimetralmente, uno spartitraffico centrale di forma più o meno circolare. In particolare, sono le cosiddette rotatorie di seconda generazione, con precedenza interna all’anello di percorrenza, quelle che stanno progressivamente sostituendo il tradizionale incrocio a raso. I motivi del successo sono attribuibili a indiscussi vantaggi, ravvisabili nel raggiungimento contemporaneo di un triplice obiettivo: fluidificazione dei flussi di traffico; maggior sicurezza stradale, per abbattimento del numero dei sinistri (soprattutto quelli a più alta incidenza di mortalità); riqualificazione dell’ambito urbano e periurbano. In molti Paesi europei, in particolare in Francia ed in Inghilterra, le prime realizzazioni risalgono già agli anni ’60. In Italia, invece, l’adozione delle rotatorie inizia solo nei primi anni ’90 e, nonostante la loro diffusione abbia avuto un andamento esponenziale nell’arco dei successivi anni, non altrettanto si è sviluppata un’adeguata normativa nazionale. Manca, ad oggi, un insieme di linee guida generali che creino uno standard di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera. L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 180 specialisti, ha rappresentato, quindi, una valida occasione di discussione e confronto tra le varie figure professionali coinvolte nella progettazione e gestione di questa innovativa infrastruttura stradale, offrendo la possibilità di una minuziosa analisi delle tematiche e problematiche relative, sia negli aspetti più propriamente ingegneristici, quanto agrobiologici e paesaggistici, attingendo a esperienze nazionali ed europee. In particolare, esaminando le caratteristiche tecniche che definiscono compiutamente le modalità costruttive di una rotatoria (classificazione in tipologie, disegno geometrico e dimensionamento dei singoli elementi strutturali, segnaletica, illuminazione e nel complesso verifica di fattibilità e rispondenza ai volumi di traffico ed alle norme basilari di sicurezza stradale), le relazioni hanno focalizzato l’attenzione sul ruolo della rotatoria quale strumento di arredo, che incide sia sulla funzionalità della stessa (esalta la percezione di un incrocio), sia sulla qualificazione ambientale, ponendosi quale indicatore del senso estetico ed etico di un centro urbano. Attraverso la condivisione di esperienze concrete e realtà consolidate, da un lato, è stato esposto il ventaglio d'opportunità a disposizione dei tecnici e degli amministratori, circa le possibilità e le modalità progettuali per trasformare al meglio una rotatoria in un vero e proprio scenario paesaggistico, perfettamente integrato nel contesto in cui è costruita. Dall’altro, si è voluto offrire un panorama di strategie volte a districare problematiche gestionali, che rischiano di trasformare l’infrastruttura, nel tempo, in uno spazio vuoto, o peggio, in un triste modello di degrado urbano. Giocando sulla combinazione dei vari elementi decorativi (vivi e non), alcuni a funzione di “dominatori” della scena, altri quali semplici complementi per riempimento e rifinitura, le tipologie di arredo di una rotatoria sono molteplici. L’area centrale può essere campeggiata da: esemplari arborei, fontane zampillanti, opere scultorie o altri oggetti di alto ingombro dagli assunti “artistici” (cancellate, vecchie barche, bandiere, totemilluminanti ecc). Lo sfondo può variamente comporsi di materiali inerti (minerali ed organici) e/o essenze vegetali, (tappeti erbosi, composizione floristiche, arbusti dal portamento p