Di Vaio C. [Dipartimento di Arboricoltura Botanica e Patologia vegetale, Università di Napoli “Federico II”]Nocerino S. [Dipartimento di Arboricoltura Botanica e Patologia vegetale, Università di Napoli “Federico II”]Sorrentino C. [Dipartimento di Arboricoltura Botanica e Patologia vegetale, Università di Napoli “Federico II”]
La prova è stata condotta, nel periodo autunnale del 2007 e ripetuta la primavera del 2008, presso l’azienda sperimentale “Improsta” della Regione Campania (Eboli, Sa) ed ha interessato 20 cultivar appartenenti al germoplasma olivicolo campano. Il materiale di propagazione è stato prelevato da tre piante madri scelte, per omogeneità di sviluppo ed attività produttiva, nell’ambito di un campo di collezione varietale. Dalle piante madri sono stati prelevati 18 rami per varietà da cui sono state ottenute 18 talee basali, 18 mediane ed 18 apicali. Per ciascuna varietà e per ciascuna porzione, le talee sono state sottoposte ai seguenti trattamenti rizogeni con differenti formulati commerciali: acido alfa-naftilacetico puro (NAA) in formulazione liquida alla dose 0,66 g; derivato amidico del NAA puro (NAD) alla dose di 0,75 g in formulazione polverulenta e un controllo non trattato. Quindi le talee sono state poste in bancali di radicazione con un substrato di perlite, dotati di riscaldamento basale e di impianto di irrigazione nebulizzata. Le talee sono state lasciate radicare per circa 60 giorni e successivamente sono state eseguite osservazioni sul tasso di radicazione, sul numero e sulla lunghezza delle radici neo formate. Lo studio ha permesso di mettere in evidenza la capacità rizogena della principali varietà campane di olivo. I trattamenti di stimolo alla radicazione hanno migliorato sia la lunghezza che in numero di radici neo-formate, mentre la porzione mediana e apicale del ramo sono risultate più idonee per la radicazione.
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