Attuali tendenze, in Italia, nella lavorazione delle olive in oleifici di grandi dimensioni: effetti sulla resa e sulla qualità dell’olio

Preziuso S.M. [CRA OLI, Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, Sede di Città S. Angelo (PE)]
Di Serio M.G. [CRA OLI, Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, Sede di Città S. Angelo (PE)]
Di Loreto G. [CRA OLI, Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, Sede di Città S. Angelo (PE)]
Mucciarella M.R. [CRA OLI, Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, Sede di Città S. Angelo (PE)]
Di Giovacchino L. [Ex-Researcher of CRA-Oli]

I risultati ottenuti, in prove sperimentali di lavorazione delle olive in un oleificio di grosse dimensioni che adottava il ciclo della doppia estrazione dell’olio ed il recupero del nocciolino, hanno indicato che il rendimento totale di estrazione, variato tra 86 e 88%, è da ritenere elevato e tale da rendere conveniente la tecnica della doppia estrazione. La qualità dell’olio di prima estrazione è risultata molto buona, in relazione alle caratteristiche delle olive, sane e giustamente mature. L’olio ottenuto dalla pasta di olive già centrifugata (olio “verdone”, di seconda estrazione), pur risultando di buona qualità, presentava una anomalia di composizione nel contenuto dei dialcoli triterpenici (eritrodiolo e uvaolo), la cui percentuale superava il valore limite previsto dalla normativa (4,5%). Il recupero del nocciolino, risultato pari a circa 11 kg/100 kg di olive, ha rappresentato un reddito aggiuntivo a compensazione della riduzione del valore commerciale della sansa prodotta con i decanter centrifughi.

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