Proietti P. [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]Nasini L. [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]Balduccini M. A. [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]Famiani F. [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]Ilarioni L. [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]
La sperimentazione è stata realizzata per rilevare l’effetto dell’elevata disponibilità azotata durante la fase di inoliazione sull’attività vegeto-produttiva dell’olivo e sulla qualità dell’olio. La sperimentazione è stata condotta dal 2005 al 2008 su piante di circa 10 anni della cultivar Frantoio, allevate a vaso, con sesto d’impianto 5x5 m, non-irrigate, su terreno collinare (ca. 400 m s.l.m.) in Centro Italia (PG). Ogni anno sono state selezionate delle branche secondarie e nel mese di maggio sono state anulate alla base. Durante la fase di inoliazione (da fine luglio a inizio ottobre) le branche anulate sono state sottoposte a quattro interventi di concimazione fogliare azotata, con una soluzione acquosa al 2% di urea. Nelle condizioni in cui si è operato, la concimazione fogliare non ha causato danni visibili alle foglie e ai frutti, non ha determinato un incremento significativo dell’attività fotosintetica, del contenuto in clorofilla e del peso specifico delle foglie, ha stimolato leggermente l’accrescimento autunnale dei germogli, non ha influenzato sostanzialmente la cascola, il decorso della maturazione ed il peso dei frutti, il loro contenuto in acqua e olio e il rapporto polpa/nocciolo, non ha influito sulla composizione acidica, sul contenuto in polifenoli e sul profilo sensoriale dell’olio.
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