Xiloyannis C. [Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università della Basilicata]Palese A.M. [Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università della Basilicata]Masi S. [Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’Ambiente, Università della Basilicata]Motta F. [Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università della Basilicata]Rifino O. [Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università della Basilicata]
L’utilizzo dei reflui urbani trattati per l’irrigazione può costituire nell’immediato futuro una soluzione per fronteggiare l’emergenza idrica nei paesi mediterranei e rendere disponibili ingenti quantitativi di acque convenzionali da destinare agli usi civili. L’ipotesi di utilizzo “controllato”, a fini irrigui, di reflui urbani trattati è stata verificata da una sperimentazione di lunga durata (2000-2008) condotta in un oliveto meridionale. Come riferimento è stato preso in considerazione un oliveto attiguo, non irrigato e condotto secondo le tecniche agronomiche ordinarie dell’area. Nel Sistema Sostenibile l’irrigazione (3425 m3/ha/anno) ha consentito l’aumento significativo della produzione (circa 9,7 t/ha contro circa 4,2 t/ha del Sistema Aziendale), l’attenuazione del fenomeno dell’alternanza di produzione, il miglioramento delle caratteristiche merceologiche dei frutti e l’ottenimento di un olio di qualità. I reflui, oltre a fonte di acqua, hanno assicurato un cospicuo apporto di elementi minerali. La possibilità di disporre di reflui urbani depurati per l’irrigazione delle aree olivicole in pendenza consentirebbe la messa in atto di tecniche eco-compatibili di gestione del suolo quale il mantenimento di una copertura erbacea per il controllo dell’erosione, il miglioramento del contenuto in sostanza organica dei terreni ed il sequestro in essi di importanti quantità di CO2 atmosferica.
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