Vizzarri V. [CRA OLI, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia]Belfiore T. [CRA OLI, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia]Noce M.E. [CRA OLI, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia]Scalercio S. [CRA OLI, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia]Iannotta N. [CRA OLI, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia]
La lotta contro Verticillium dahliae Kleb. è difficile e di incerta efficacia, per cui risulta importante individuare sistemi che prevengano l’infezione. Con questo studio si è voluto approcciare il tema della resistenza genetica mediante test su alcune importanti e diffuse varietà di olivo, infettandole artificialmente con un patotipo fortemente virulento di V. dahliae ottenuto da olivo. Otto piantine di “Koroneiki”, “Roggianella”, “Carolea”, “Cassanese”, “Ottobratica”, “Arbequina”, “Leccino”, “Arbosana”, “Frantoio”, “Urano”, “Ascolana”, “Coratina”, “Pendolino” e “Nocellara messinese” sono state utilizzate nel saggio di resistenza, inoculandole artificialmente con la tecnica della ferita su fusto. Per la valutazione di resistenza, sono state individuate cinque categorie d’infezione in relazione alla gravità dei sintomi. La prova ha evidenziato una minore resistenza delle varietà Ottobratica, Leccino, Ascolana e Nocellara messinese, anche se i sintomi della malattia sono apparsi moderatamente gravi e la defogliazione assente. Frantoio, Arbequina, Arbosana e Urano sono risultate le varietà più resistenti, in quanto esenti da qualunque sintomo della malattia. Ulteriori test potranno essere effettuati con altri isolati del patogeno, anche provenienti da diverse aree olivicole, su altre entità genetiche di olivo.
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