Mulas M. [Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei, Università di Sassari]Cauli E. [Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei, Università di Sassari]Bandino G. [Dipartimento per la Ricerca nella Arboricoltura, AGRIS – Sardegna, Cagliari]Sedda P. [Dipartimento per la Ricerca nella Arboricoltura, AGRIS – Sardegna, Cagliari]
La possibilità di interpretare l’influenza che i fattori meteorologici hanno sulla produttività dell’olivo è sempre stata piuttosto difficoltosa, a causa della scarsa attendibilità dei dati statistici sulle produzioni, a livello territoriale. La ricerca di cui vengono presentati alcuni risultati è stata svolta su 15 macroaree in Sardegna, ciascuna associata ad una stazione di rilevamento meteorologico e per la quale sono stati rilevati direttamente i dati di lavorazione relativi ai frantoi presenti, ottenendo una stima attendibile della produzione locale di olive per un periodo storico compreso tra 9 e 13 anni. I dati di produzione indicizzati per ciascuna macroarea sono stati correlati alle temperature medie mensili dell’anno in corso e dell’anno precedente, ottenendo indicazioni soprattutto circa l’influenza delle temperature dei mesi di aprile/maggio e di settembre/ottobre. Le temperature medie di aprile sarebbero correlate negativamente con la produzione dell’annata in corso e positivamente alla produzione dell’anno successivo. Le temperature medie del mese di maggio, invece, avrebbero correlazioni opposte, cioè positive con la produzione dell’anno in corso e negative con quella dell’anno successivo, esattamente come le temperature medie dei mesi autunnali. Ulteriori osservazioni hanno portato al calcolo del numero di giorni all’interno di un periodo di uno o più mesi, con temperature medie giornaliere superiori o inferiori rispetto al valore medio del periodo ritenuto fenologicamente critico. Da queste analisi si evidenzia come le temperature maggiormente correlate (negativamente) con la produzione sono quelle del periodo autunnale.
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