Giovanni Bigot, Degano Francesco, Chiavoni Andrea, Paladin Mariano [Consorzio di Tutela Vini DOC Colli Orientali del Friuli, Cividale del Friuli (UD) ]Paolo Sivilotti [ERSA Servizio ricerca, sperimentazione, assistenza tecnica e divulgazione, Pordenone ]Franco Battistutta [Dipartimento di Scienze degli Alimenti, Università di Udine ]Duilio Porro [Fondazione “Edmund Mach”, Istituto Agrario San Michele all’Adige (TN)]
L’aroma dei vini Sauvignon è caratterizzato dalla presenza di due classi di composti: le metossipirazine ed i tioli, questi ultimi derivanti dal metabolismo degli aminoacidi solforati. Nel 2005 nei Colli Orientali del Friuli parte una sperimentazione volta ad evidenziare l’effetto della nutrizione minerale sull’aroma dei vini Sauvignon. Con la collaborazione di 13 aziende vitivinicole, sono stati selezionati 14 vigneti distribuiti in maniera omogenea in tutto il territorio consortile di modo al fine di rappresentarne la variabilità. Durante i 3 anni (2005-07), sono state raccolte misure relative allo stato nutrizionale del suolo e della pianta, alla produttività, alla qualità delle uve, nonché alla qualità sensoriale dei vini. Dopo il primo anno di monitoraggio in campo, nel biennio 2006-07 sono state impostate alcune prove di concimazione al fine di verificare come azoto e zolfo potessero influenzare la qualità delle uve e dei vini Sauvignon in particolare per quanto riguarda le componenti tioliche. Dall’analisi degli elementi minerali, sono emerse interessanti correlazioni positive tra i contenuti di azoto e zolfo nelle foglie e nelle bacche. All’aumentare della dotazione azotata delle foglie però, lo stesso elemento nei piccioli e nelle bacche aumenta inizialmente, raggiunge un massimo e poi si riduce drasticamente. Tale informazione, testimonia che la disponibilità azotata, documentata dal livello nutrizionale delle foglie, può risultare interessante per migliorare la dotazione dell’elemento stesso anche in bacche e piccioli solo sino a determinati livelli, oltre i quali si ricade nell’eccesso, che risulta pertanto negativo e qualitativamente penalizzante. Ad ulteriore supporto di questi dati, la degustazione dei vini prodotti in 3 campi sperimentali con bassa vigoria ha evidenziato un miglioramento delle proprietà organolettiche con una concimazione fogliare a base di azoto e zolfo.
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