Assorbimento fogliare di diverse forme azotate e relativa ripartizione

Duilio Porro [Centro di Trasferimento Tecnologico (CTT) - Istituto Agrario S. Michele all’Adige (TN)]
Daniela Bertoldi [Centro di Trasferimento Tecnologico (CTT) - Istituto Agrario S. Michele all’Adige (TN)]
Cinzia Dorigatti [Centro Ricerca ed Innovazione (CRI) - Istituto Agrario S. Michele all’Adige (TN)]
Federica Camin [Centro Ricerca ed Innovazione (CRI) - Istituto Agrario S. Michele all’Adige (TN)]
Luca Ziller [Centro Ricerca ed Innovazione (CRI) - Istituto Agrario S. Michele all’Adige (TN)]

Si è studiato l’assorbimento di diverse forme di azoto marcato (ammonio, nitrato e urea) somministrate in allegagione da parte delle foglie e la sua ripartizione in differenti organi (foglie, germogli, legno permanente e radici) di piante di vite della cv Lagrein allevate in vaso. Simulando un effetto pioggia si è stimato anche il contributo derivante dal dilavamento, che non dipende dall’entità della precipitazione. La forma ureica e quella nitrica sembrano essere maggiormente dilavabili in confronto a quella ammoniacale. L’assorbimento fogliare è più efficiente se si utilizzano urea o nitrati, mentre la forma meno efficace sembra essere quella ammoniacale.

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