Relazioni tra geo-pedologia e comportamento produttivo e qualitativo del Sangiovese in Romagna

Maurizio Zamboni [Istituto di Frutti-Viticoltura, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza ]
Carla Scotti [I.ter soc. coop., Bologna ]
Stefano Raimondi [I.ter soc. coop., Bologna ]
Gabriele Vespignani [ASTRA Innovazione e Sviluppo s.r.l., Faenza (RA) ]
Marco Simoni [ASTRA Innovazione e Sviluppo s.r.l., Faenza (RA) ]
Giovanni Nigro [CRPV, filiera Vitivinicola e Olivo-oleicola, Faenza (RA)]

Il Sangiovese, vitigno a bacca rossa più diffuso in Italia, in Emilia Romagna è coltivato per oltre 8.000 ha, soprattutto nella fascia collinare romagnola, da Imola a Rimini. Nell’ambito della “Zonazione viticola della Collina romagnola”, nel 2007 sono stati indivi duati 15 vigneti di Sangiovese, omogenei per età, forma di allevamento e densità d’impianto, posti ad altitudini differenti e accuratamente caratterizzati dal punto di vista pedologico. I risultati ottenuti indicano che altitudine, formazione geologica e caratteristiche dei suoli che su di essa si differenziano, sono i principali fattori ambientali che influenzano produzione, grado zuccherino e contenuto di antociani del mosto. Anche i vini che ne derivano, infatti, hanno intensità colorante, struttura e aromaticità differenti in funzione della tipologia di suolo.

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