Lorenza Tuccio [Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose, Università di Pisa ]Damiano Remorini [Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose, Università di Pisa ]Giovanni Agati [Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ - CNR, Sesto Fiorentino (FI) ]Pietro Tonutti [Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa]Giancarlo Scalabrelli [Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose, Università di Pisa ]
Il presente lavoro riferisce i risultati della prova condotta nel 2009 nella provincia di Livorno in un vigneto di Aleatico in cui sono stati applicati due differenti regimi idrici: non irrigato (WS) e parzialmente irrigato (MWD). La carenza idrica ha determinato un decremento del potenziale idrico dello stelo (SWP) misurato nell’ora più calda che ha raggiunto valori inferiori a -1.4 MPa mentre nella tesi WS tali livelli sono stati registrati solo per brevi periodi. Sono state inoltre osservate tra le due tesi significative differenze nei valori relativi agli scambi gassosi. Alla maturità, il peso degli acini si è ridotto di circa il 20% nelle piante non irrigate e un effetto simile si è riscontrato anche per il peso delle bucce. L’accumulo degli zuccheri è stato meno pronunciato nelle piante WS, che hanno mostrato parallelamente valori superiori di acidità titolabile. Lo stress idrico ha indotto un significativo incremento nella sintesi degli antociani, il cui contenuto è stato determinato sia in laboratorio, sia in campo con il metodo fluorimetrico, usando il sensore ottico Multiplex®2, un innovativo strumento portatile basato sulla fluorescenza della clorofilla.
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