Alberto Palliotti [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]Stefano Poni [Istituto di Frutti-Viticoltura, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza]Oriana Silvestroni [Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, Università Politecnica delle Marche]Sergio Tombesi [Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia]
In assenza di stress ambientali il Montepulciano si conferma capace di esprimere tassi fotoassimilativi (Pn), rilevati su pianta intera, superiori rispetto al Sangiovese (in media del 38%) ed imputabile sia a specifiche caratteristiche morfo-strutturali a carico delle foglie, dei germogli e della chioma sia a caratteristiche tipicamente fisiologiche. Ciò si ripercuote positivamente sulle rese e sulla qualità dell’uva. Tuttavia, il Montepulciano, a fronte di una più elevata capacità fotoassimilativa, sostiene maggiori costi sia di investimento che di mantenimento; come tale deve essere messo in condizioni di estrinsecare appieno questa maggiore potenzialità fotosintetica limitando gli stress ambientali.
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