Recupero, conservazione e valorizzazione della biodiversità viticola veronese

Emanuele Tosi, Michela Azzolini, Carlo Bletzo [Centro per la Sperimentazione in Vitivinicoltura Provincia di Verona, San Floriano (VR) ]
Enrica Frare, Manna Crespan [C.R.A. Centro di Ricerca per la Viticoltura (CRA-VIT), Susegana (TV) ]
Daniele Accordini [Cantina Valpolicella, Negrar (VR) ]
Stefano Soligo [Centro Regionale per la Viticoltura, l’Enologia e la Grappa di Veneto Agricoltura, Conegliano (TV) ]
Alberto Marangon [Istituto per la Qualità e le Tecnologie Agroalimentari di Veneto Agricoltura, Thiene (VI)]

La viticoltura veronese rappresenta un’importante realtà a livello nazionale. La tendenza ad utilizzare nei nuovi impianti solamente alcune varietà di maggior successo commerciale è fonte di una pericolosa erosione genetica. Lo scopo di questo lavoro è quello di conservare, recuperare e valorizzare la biodiversità viticola ancora presente in questo areale. L’attività svolta ha contribuito all’iscrizione al Catalogo Nazionale delle varietà di vite e alla reintroduzione nel veronese di due vitigni autoctoni Turchetta e Corbina. Recentemente sono state recuperate altre accessioni locali Spigamonte e Saorin risultate geneticamente sconosciute su cui è iniziato il processo di valutazione viticola ed enologica.

 Scarica l'articolo in formato pdf (solo per i soci)

Scarica l'articolo completo