Edoardo Fiorillo [Consorzio Tuscania, Tavarnelle Val di Pesa (FI) ]Tiziana De Filippis [CNR - IBIMET Istituto di Biometeorologia, Firenze]Lorenzo Genesio [CNR - IBIMET Istituto di Biometeorologia, Firenze]Beniamino Gioli [CNR - IBIMET Istituto di Biometeorologia, Firenze]Manuel Pieri [Consorzio Tuscania, Tavarnelle Val di Pesa (FI) ]Francesco Primo Vaccari [CNR - IBIMET Istituto di Biometeorologia, Firenze]
Il concetto su cui si basa la viticoltura di precisione è che il vigneto non è un’unità produttiva omogenea da gestire in modo uniforme. Attualmente, per gestire in modo differenziato il vigneto in base alla sua variabilità interna, vengono proficuamente utilizzati, al fine di massimizzare la qualità delle uve in vendemmia, indici vegetazionali derivati da immagini telerilevate nel visibile e vicino infrarosso. L’uso di immagini acquisite nell’infrarosso termico è ancora limitato alla derivazione di stress idrici colturali. Nel presente lavoro viene presentata una ricerca volta a investigare se immagini acquisite nell’infrarosso termico sono in grado di integrare gli indici vegetazionali per predizioni di qualità delle uve.
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