Silvia Vezzulli [Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN) ]Lorena Leonardelli [Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN) ]Umberto Malossini [Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN)]Marco Stefanini [Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN) ]Riccardo Velasco [Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN) ]Claudio Moser [Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, San Michele a/Adige (TN) ]
Al fine di caratterizzare la variabilità genetica di cloni di vite, abbiamo applicato vari approcci molecolari basati sulla conoscenza della sequenza genomica. Sono stati considerati 47 cloni appartenenti alle cultivar Pinot Nero, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Meunier, Teroldego e Gewürztraminer. In 141 campioni abbiamo analizzato lo stato di 430 mutazioni puntiformi identificate in regioni codificanti e non del genoma. Gli stessi individui sono stati analizzati con sonde che riconoscono regioni specifiche di famiglie distinte di elementi trasponibili. Qui riportiamo i risultati preliminari dei polimorfismi identificati che sono in grado di caratterizzare a livello molecolare alcuni cloni di cultivar internazionali e locali di vite.
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