Effetto della defogliazione sulla componente aromatica delle uve

Claudio D’Onofrio, Gabriella De Lorenzis, Giancarlo Scalabrelli [Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose ‘G. Scaramuzzi’, Università di Pisa ]
Bezzo Guido [Consorzio per la Tutela dell’Asti ]
Daniele Eberle [Libero professionista, Castagnole Monferrato ]
Ilaria Filippetti [Dipartimento di Colture Arboree, Università di Bologna ]
Rocco Di Stefano [Dipartimento Ingegneria e Tecnologie Agro-Forestali, Università di Palermo]

Nel corso degli anni 2007-2009 è stato valutato l’effetto della rimozione precoce (pre-fioritura e postfioritura) e tardiva (invaiatura) delle foglie e delle femminelle dai primi 6 nodi della base del germoglio sulla composizione aromatica, e di alcuni loro precursori, delle uve dei vitigni Sangiovese, Ciliegiolo e Moscato bianco. Sono stati rilevati i principali caratteri vegeto-produttivi (superficie fogliare totale, vigore, peso grappolo e acino, produzione per pianta), macrostrutturali delle uve (zuccheri, pH, acidità totale) e analizzata la composizione aromatica delle uve per mezzo di metodologia SPE e apparato GC-MS, nonché il contenuto dei carotenoidi, quali precursori degli aromi, per mezzo di LC-MS. La defogliazione precoce (effettuata in pre-fioritura o post-fioritura) ha sempre incrementato il contenuto dei monoterpeni e dei C13-norisoprenoidi delle uve dei tre vitigni in tutte le annate considerate, con particolare riferimento ai C13-norisoprenoidi, che hanno presentato un incremento fino ad oltre il 100% rispetto al controllo non defogliato. L’effetto della defogliazione tardiva (effettuata all’invaiatura) è stato meno marcato e stabile. L’influenza della defogliazione sulla componente aromatica delle uve, tuttavia, è apparso dipendere fortemente dal complesso dei parametri vegetativi e produttivi. Nei casi di estremo squilibrio vegeto-produttivo è stato addirittura evidenziato un decremento della componente aromatica. La defogliazione ha decisamente influenzato anche il metabolismo dei carotenoidi, diretti precursori dei C13-norisoprenoidi.

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